Come si classifica la gravità della BPCO?

Le linee guida internazionali GOLD (aggiornamento 2008) propongono una classificazione su quattro livelli, sulla base di parametri funzionali (spirometrici).

 Gravità  Caratteristiche clinico-funzionali
 I Lieve  VEMS/CVF < 0.7; VEMS >= 80% del teorico
 II Moderata  VEMS/CVF< 0.7; 50% =< VEMS < 80%
 III Grave  VEMS/CVF < 0.7; 30% =< VEMS < 50%
 IV Molto grave  VVEMS/CVF < 0.7; VEMS < 30% del teorico o VEMS < 50% del teorico in presenza di insufficienza respiratoria (PaO2 < 60 mmHg)
   
 Definizioni: VEMS: Volume Espiratorio Massimo al 1° Secondo.

CVF: Capacità Vitale Forzata, massima quantità di aria che possiamo mobilizzare con una inspirazione profonda seguita da un’espirazione profonda eseguite lentamente.

VEMS/CVF: Percentuale del VEMS in rapporto alla Capacità Vitale Forzata. E’ un indice di ostruzione.

Insufficienza respiratoria: Pressione parziale dell'ossigeno arterioso (PaO2) inferiore a 60mm Hg, con o senza una pressione parziale della CO2 (PaCO2) maggiore di 45 mm Hg, mentre il paziente si trova in aria ambiente a livello del mare.

È evidente che, come ogni classificazione, anche questa ha un valore prevalentemente indicativo e, quindi, talora può essere difficile farvi rientrare esattamente il singolo paziente. Il fatto che la valutazione di gravità della BPCO si basi soprattutto su criteri funzionali respiratori sottolinea anche quanto sia importante eseguire con una certa frequenza esami spirometrici e, se il paziente è già affetto da insufficienza respiratoria, anche controlli dell’emogasanalisi arteriosa (esame della pressione parziale di ossigeno e di anidride carbonica nel sangue arterioso, come indice della funzionalità del polmone). Questo servirà al medico per valutare se il danno anatomo-funzionale respiratorio progredisca con maggiore o minore rapidità, suggerendo gli eventuali provvedimenti volti a rallentare questa progressione. La valutazione della funzionalità respiratoria è quindi strumento essenziale per il monitoraggio di tali pazienti.